Sono rimasto sveglio fino alle 4.30 stamane per assicurarmi che il Sen. Barack Obama vincesse le presidenziali statunitensi, non avrei sopportato di svegliarmi come quel 5 novembre 2004 quando vinse di nuovo Bush e ritrovarmi mio nonno come Presidente.
Gli americani hanno votato per due volte Bush, la prima non sapendo, la seconda consapevolmente, ma hanno la fortuna di non poter rieleggere una persona per tre mandati. Hanno toccato il fondo e forse risaliranno. A me Obama è sempre piaciuto, fin dall'inizio, da quando comparve sui giornali, da quando lanciò la sua candidatura alle primarie democratiche quasi un anno fa. Magari farà schifo come presidente, magari si dimostrerà un incapace ma almeno ha saputo regalare una speranza di cambiamento, seppur ancora di facciata. Mi ricordo che ne discutevo a colazione con le mie amiche leggendo i giornali al bar, loro dicevano che non era possibile per un nero salire alla Casa Bianca, io ci speravo. Gli americani hanno potuto e voluto. Ce l'ha fatta.
In parte è la vittoria dell'Antibushismo, la sconfitta della Dottrina Bush,la vittoria di chi per otto anni ha odiato quel mulo di George, la vittoria di tutte le minoranze di colore e non statunitensi che vedono per la prima volta "uno di loro" a guidarli. Il rappresentante di una minoranza nello studio ovale, ed è anche un pò una vittoria nostra.
E noi? Noi viviamo a Berlusconia, o vogliamo chiamarla Veltrusconia??
Viviamo in un Paese dove i nostri viaggiano tra i 70 e i 90 e pare vogliano arrivare ai 120; loro hanno una speranza in Obama, noi una condanna in Veltrusconi.
La voglia di andarsene da Berlusconia è tanta.
Questo è un paese che brucia i sogni e le speranze dei giovani.
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