Confidarsi con qualcuno, questo sì, è veramente da pazzo!

Tutto sommato alla fine sono riuscito ad avere ciò che volevo, una settimana per me stesso, rilassante e con persone diverse da quelle che ho frequentato negli ultimi due tre mesi. E' chiaro che non parlo di uomini,quelli m'hanno rotto, stancato o forse come qualcuno m'ha detto devo sentirmi pronto, forse mi sono veramente sentito pronto solo mesi fa ma com'è andata a finire lo sanno tutti e si sa anche che non è stata volontà mia.Un Amico m'ha detto che più passa il tempo e io più aumento l'altezza dei muri tra me e lo stesso sesso, che è sempre più difficile rompere l'armatura che mi sono costruito, farci un buchetto, vederci dentro. E' difficile soprattutto perché sono io con la mia volontà che lascio entrare dentro l'armatura e se non lo lascio fare a nessuno è proprio perché non mi fido, ho troppa paura. Paura di che? Se solo riuscissi a fidarmi lascerei intravedere ciò che sono realmente, o meglio l'altra parte di me.Sì, quand'ero alle superiori ho amato Pirandello, l'ho adorato, lui e i suoi scritti. Riflettevo a lungo sulla teoria delle maschere, inorridivo al solo pensiero di portarne una o addirittura più di una. Ho sempre pensato di esser vero ed ora pure io porto una maschera. La maschera della stronzaggine, del duro, del difficile, del menefreghista, del senza cuore. Ma siamo sicuri che alla fine la maschera che ci costruiamo non sia parte di noi stessi e non solo una maschera? E le maschere sono una protezione? Credo di sì, sono una protezione ma sono anche parte di noi stessi, noi, io almeno, non possiamo essere ciò che non ci piace, ciò che ci fa schifo.Aprirsi agli altri per me è difficile, aprirsi per cosa? Per poi prendersela nel culetto? Non riuscii ad aprirmi totalmente nemmeno con lui, facevo fatica, mi bloccavo, sentivo mentalmente un muro che mi fermava. Non che mi piacesse come cosa anzi, ci stavo male non era facile nemmeno per me.Ho forse sofferto troppo nella vita? Un'Amica ha scoperto il mio blog giorni fa, ne ha letto alcune parti, le è piaciuto, dice che scrivo bene, m'ha fatto i complimenti e m'ha fatto arrossire e uscire un sorriso di soddisfazione, di quella soddisfazione che ti fa piacere dentro, che ti emoziona perché capisci che forse qualcuno tra chi ti circonda che ti ha capito e che ti apprezza per qualcosa c'è.Ci siamo detti cose molto belle, m'ha abbracciato e io mi sono sentito di ghiaccio come sempre ma nonostante la mia freddezza sentirmi dire certe parole mi ha emozionato, quasi mi scendevano delle lacrime. Sentivo che le sue parole erano sincere, sentivo che ha capito chi sono realmente.Probabilmente le ho aperto una falda.Lei dice che sono forte, che mi ammira e mi stima per tutto ciò che ho vissuto e sono riuscito a superare nella mia vita. Sono forte? Non sta a me dirlo, si sa io sono una persona negativa, profondamente, ma era di parole dette e non taciute ciò di cui avevo bisogno in questi giorni.Parole sussurrate con timore, parole che ti fan sentire speciale, parole dette perché io ho bisogno di sentirmele dire le cose, in faccia, a voce e non fatte intendere, io non intendo io voglio sentire.Apprezzato e cosi apprezzato per fortuna mi sono sentito in questa settimana a partire da domenica pomeriggio, mercoledì sera e sabato sera. Finalmente ho rivisto amici che non vedevo da molto tempo, mi sembrava di esser tornato indietro di un bel paio di mesi quando tutto era perfetto e questa volta non parlo di serate dove tutti sono ubriachi, io compreso. Sabato sera è stato perfetto io e loro come mesi fa, al Block a ballare, a saltare e ridere, parlare, a gioire e urlare perché stavamo rivivendo momenti passati, però eravamo nel presente: io e chi mi capisce,con la serenità nei miei e loro occhi o almeno cosi sembra.