Chi capisce il titolo vince un premio. Gli intitoliamo una via e gli regaliamo un manganello per sgomberare qualche campo senza permesso o per far sloggiare giovani che si bevono una birra in piazza a Bologna dopo le 22.00. Oppure preferite un corso per fare la ronda notturna?
Ormai sono quasi due mesi che quelli lì hanno stravinto. Quegli altri che hanno perso hanno accolto la politica del dialogo, è nata la Repubblica del fare e del dialogo come la chiama lo Storace televisivo.
Era il 1922 e c'era chi scendeva in piazza contro chi reclamava più soldi, contro chi chiedeva il sovvertimento del sistema, contro chi scioperava per condizioni di vita migliori, contro chi chiedeva lavoro. La causa di tutti i mali fu individuata nei rossi e i rossi furono messi al bando da squadre con manganello e olio di ricino, da uomini che si mettevano a lavorare al posto degli scioperanti. I capi di quelli col manganello venivano in parte da esperienze col manganello in parte da vite agiate e si andarono a sedere sulle poltrone più importanti delle istituzioni con il benestrare del Re, della Chiesa, dell'Imprenditoria. Molti lo sostennero, pochi gli diedero contro. Era l'uomo forte per un momento difficile. La causa di tutti i mali era l'opposizione: i rossi. Ben presto egli fece piazza pulita dei rossi e di chi smise di sostenerlo, gli altri dovevano diventare italiani veri. Fece amazzare chi ebbe il coraggio di cantare il suo ultimo canto del cigno; fece far fuori chi urlò a gran voce a Montecitorio i metodi illeciti, intimidatori e repressivi che vennero usati nelle elezioni del 1924. Dopodiché nacque la grande Italia del partito unico, del divieto di sciopero, del confino, della repressione delle libertà, dell'uomo nuovo, del razzismo e delle sue leggi discriminatorie, dell'imperialismo, della politica estera da protagonista, dei campi di concentramento e della catastrofe.
Venne la guerra, l'armistizio, la disfatta, la guerra civile. La fine.
Arrivò il 2 giugno 1946, venne la Repubblica e si scrisse la Costituzione Repubblicana.
Ho uno zio che abita in una via intitolata al 2 giugno. Da piccolo mi chiedevo che cosa fosse quella data, a quale evento storico dovesse far memoria. Avrò avuto all'incirca dodici anni, era per cui il 1996, pochi anni dopo la fine della prima repubblica, la fine di tangentopoli,lui esisteva in politica solo da due anni, era l'anno della fondazione della Repubblica Padana, della Padania, del "Ce l'ho duro"; io non capivo molto di politica al tempo, ero piccino ma ho questo ricordo: non sapevo cosa fosse il 2 giugno e mi chiedevo perché esistevano delle persone che stavano "fondando" un nuovo Stato distaccato da Roma, alla fine alle elementari mi avevano insegnato un'unica storia del mio paese, m'avevano detto che erano morti un sacco di uomini e donne per costituire un'Italia unita, avevano invitato a scuola alcuni nonni dei miei compagni, uomini ormai anziani ma che per liberare questo paese avevano combattutto ed erano finiti prigionieri dei tedeschi.
Oggi è il 2 giugno 2008. Colui che nel 1996 esisteva per me da due anni ma che in realtà m'aveva fatto crescere con le sue tv è al Governo. Il suo Governo è il Governo dello Stato, dell'Ordine, della Sicurezza, della Legalità, del Dialogo. Lui farà. Ha iniziato una nuova politica dopo che il Primo Ministro ombra invece di sfondare al centro ha sfondato a sinistra e ha cancellato la Sinistra dal Parlamento. Ha fatto fuori i suoi cugini, ex fratelli ma del resto è colui che ha dichiarato che si poteva essere iscritti al PCI anche senza esser comunisti. Del resto di che pasta è fatto lo si vede, lo stan vedendo un sacco di persone che l han votato turandosi il naso pur di non far vincere l'altro e abbandonando all'extraparlamentarismo la Sinistra. Se ne pentiranno. Se ne pentiranno o già se ne sono pentiti perché l'unica opposizione vera alle Destre la sta facendo l'ex magistrato ed è anche colui che ha posizioni più a sinistra li dentro, e di sinistra certo non è.
Oggi come allora c'è un nemico, il nuovo nemico la causa dei mali di questa povera Italia che va risollevata sono i Clandestini, sono i Rom, sono i Rumeni, sono gli Omosessuali. Prima erano i Comunisti, ma ora non ci sono più. Del resto Calderoli ha affermato che Napolitano era un comunista ma più passa il tempo più migliora.
E allora rinchiudiamo nelle cerceri i clandestini, appicchiamo le fiamme ai campi Rom, rimpatriamo i Rumeni, diamo fuoco ai negozi degli immigrati, leviamo il patrocinio alle manifestazioni della comunità omosessuale, manganelliamo la gente di Napoli che non vuole le discariche sotto casa e vicino gli ospedali o gli studenti della Sapienza che si oppongono a Forza Nuova.
Per Dio facciamo un pò d'ordine in questa Italia che fino a ieri era in mano ai comunisti e ai culattoni.
Ora c'è lui con il suo popolo delle libertà, con la sua libertà di informazione trasmessa dalle sue tv, le sue tv delle libertà e ci sono loro con la loro politica del fare per un'Italia nuova, dell'ordine e del dialogo, con il benestare dell'opposizione parlamentare, del Vaticano e della Confindustria.
Un anziano militante giovedì sera al circolo ha detto: "Se li sono tenuti per vent'anni i nostri padri e ce li dobbiamo tenere anche noi".
Non è quello che voglio.
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