Indipendent Prince

Quando si taglia il cordone ombelicale ad un neonato lo separi dalla madre la quale lo ha nutrito e tenuto al sicuro per lungo tempo. Egli inizia una nuova vita, non più legato fisicamente a qualcuno, nemmeno a quella stessa madre che tutto gli ha dato e molto ancora gli darà. Egli cresce e si rende sempre più indipendente fisicamente e sentimentalmente da chi gli ha dato la vita, ma ad essi sarà sempre riconoscente, nel bene o nel male!
Io sono cresciuto e mi sono reso indipendente negli ultimi mesi, ho tagliato il mio cordone ombelicale. Non è stato facile, voluto o non voluto è stato così! E’ stato sofferto ma il bello è che dopo ogni sofferenza e dolore arriva la gioia o almeno la tranquillità. E così è per me. Cambiare è naturale, è evoluzione e crescita e così è stato per il sottoscritto, e continua ad essere.
Non ne ho parlato fin’ora, o meglio non ne ho scritto nulla perché prima le cose vanno razionalizzate e mi ci è voluto un po’ di tempo. Immerso nel dolore non sono razionale quando le fiamme si spengono ragiono. Si sono spente.
Ho vissuto due fasi contrastanti negli ultimi mesi, rapporti nuovi che sono nati,appaganti, si stanno costruendo e solidificando e rapporti di “vecchia data” che sono sfumati, hanno fatto il loro corso e si sono persi.

Felicità, curiosità,prese per il culo, delusione, paura, tristezza e instabilità sono le senzazioni che ho vissuto. Alla fine pure “odio”(che non è la parola giusta, irritazione, nervosismo) per il muro che mi sono trovato dinanzi, per la non volontà di essere chiari fino alla fine come lo si è stati per anni, ma forse è solo la mia costante fissa di essere sincero e schietto nel bene e nel male che da stizza. Potrei dire di avere un rimpianto cioè quello di non aver chiuso limpidamente una sola situazione che ne valeva la pena. Ma alla fine io sono in pace con me stesso, non si può continuare a girare attorno allo stesso pero senza cavarne nulla. Pace.
Ho imparato una lezione da tutto ciò: e non è quella di diminuire il mio egocentrismo, il mio fagocitare attenzioni, il mio essere ostile a chiunque mi rubi la scena, l’autoescludermi, la mia facile noia. Perché ciò si può temperare se si ha qualcosa in cambio,e se si sa prendermi, e chi lo sa fare esiste al mondo anche se pare impossibile o c'è chi pensa il contrario. E’ tutt’altra e la tengo per me perché è una mia ricchezza personale sulla quale costruirò e sto costruendo tutto ciò che ho ora.
Ciò non è scritto né in tono polemico, né accusatorio anzi. Gli errori non stanno mai da una parte sola e ce ne sono stati molti da tutte le parti. Rapporti che finiscono non significa cancellare ciò che di buono ti han dato anche se chiuderli male rovina quei ricordi.
Grazie a quelle persone che mi si sono state vicine negli ultimi mesi e che mi han capito e sostenuto, che non mi han abbandonato. Sapete chi siete. Vi voglio bene.

E così siamo arrivati a Luglio, e io vado avanti imperterrito per la mia strada.


I nomi non servono.