Il fatto è questo ( ed è solo l’ultimo accaduto):
Un ragazzo di 16 anni si è ucciso dopo aver sopportato per un anno e mezzo gli insulti dei compagni di scuola che lo deridevano dandogli del gay.. E quant’altro..

Molti di noi sanno che significa purtroppo esser derisi dai propri compagni d scuola, in un’età difficile di crescita dove per alcune persone la crescita può essere più difficile e problematica. Profonde sensibilità ferite da parole sparate a bomba senza tenere in considerazione che possono essere come pietre lanciate dai cavalcavia.
Spero solo che questa notizia che è andata su tutti i telegiornali faccia riflettere tutti, ragazzi, genitori, insegnanti e bulli, ma soprattutto faccia riflettere coloro che tacciano l’omosessualità come una devianza, quindi una malattia, una cosa brutta, una cosa di cui ci si deve vergognare. Tutte queste persone sono moralmente responsabili della morte di quel ragazzo come lo sono coloro che l’han portano ad uccidersi a 16anni. Ecco il risultato di tante frasi omofobe sparate dalle gerarchie ecclesiastiche e da certi politici sedicenti moderati nell’ultimo anno. Una campagna di odio e discriminazione che ha il solo effetto di aumentare i pregiudizi già esistenti. Una vergogna. Essere gay o lesbica non è una colpa. Non è una vergogna. Questo va insegnato. Ma per un sedicenne non sempre questo è ovvio, anzi.
5 commenti:
Che tristezza! Purtroppo i bocia a quell'età sono veramente cattivi quando si mettono.. specialmente se sono in gruppo. Io se fossi la madre del ragazzo ora farei su un macello della madonna soprattutto contro la scuola e i prof che sicuramente erano a conoscenza di cosa succedeva e non avran fatto una mazza!!!
Ogni tanto penso, riguardo alla comunità gay in generale (e per comunità gay intendo adulti che hanno ben capito la propria identità sessuale), "chi è causa del suo mal pianga sè stesso".
Se è la persona in primis a vergognarsi di ciò che è non si può pretendere dagli altri un comportamento diverso.
Tutt'altro discorso invece quello dell'adolescenza..dove ormoni, fragilità, voglia di crescere, instabilità rendono la vita impossibile e frenetica. Se a questo ci si aggiunge disprezzo e ostilità dall'esterno il cocktail è pressochè micidiale.
Credo che il 98% dei gay, soprattutto se si ritrova nella situazione di essere caratterizzato come "anche solo un po' effemminato", si è ritrovato a sentirsi gli insulti o gli sberleffi dietro le spalle..e che dir si voglia, fanno sempre male.
Poi sta a noi cercare di migliorare..per quanto riguarda me, sicuramente grazie al fatto di essermi "trovato" (o cercato?) in ambienti giusti e per lo più con le persone giuste, mi ha reso tutto molto più tranquillo.."Sorridi che la vita ti sorride"..per me ha funzionato :)
Bisogna imparà a menà!!! E bisogna imparà prestoooooo! DOvete menàààà!
Il problema è trasversale. Omosessuale, grasso, dark, metallaro, magro, secchione, cinese, disabile... comunque diverso dalla "maggioranza", che di fatto è spesso una minoranza autoproclamata classe dominante.
E' la società della competizione, della repressione di tutto ciò che è difforme dalla norma, dalla rassicurante ordinarietà. La società vigliacca di deboli e insicuri che fanno numero e si aizzano contro altri deboli come loro, ma isolati, per sentirsi più forti.
Dicono che i bulli sono duri.. in realtà soo fragili e senza palle, come le famiglie che li crescono. Compatirli ? Forse. Facciamo tutti un esame di coscienza perché è colpa di chiunque legittimi e perpetui la cultura della superiorità, del soverchiamento, del non-dialogo.
E al ragazzo ormai passato a miglior vita dico, mi dispiace... Forse, se la famiglia o qualche amico lo avesse sostenuto, non sarebbe finita così. Ma quando sei solo, o ti senti tale, il peso della vita si decuplica. Ma anche questo vuole la cultura dominante, vuole che i singoli si sentano soli e deboli, per favorire l'aggregazione, la perdita di identità e la crescita di masse sempre pià autoconvinte di essere "forti" eppure altamente manipolabili.
A tutti i soli là fuori... mostrate di avere le palle, perché non lo sapete, ma ce le avete davvero. La sofferenza è una gran maestra di vita....
Di sicuro non sono i Bulli, i Belli, i Fortunati e tutti coloro in posizione di privilegio ad avere le palle ma le hanno GRANDE & GROSSE coloro che sopportano soprusi, cattiverie, maldicenze. Concordo pienamente con te Riccardo, stranamente! eheheh
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